Ex Unigreen, la proprietà tira dritto: l’azienda chiude

13 luglio 2016 | 17:20
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Ex Unigreen, la proprietà tira dritto: l’azienda chiude

La Fiom e gli operai: “Se è così allora ci sarà un’escalation del conflitto”

REGGIO EMILIA – Un confronto di oltre due ore, ma nessun passo avanti. Finisce cosi’ l’incontro della delegazione trattante della ex Unigreen di Reggio Emilia con la Fiom reggiana e i lavoratori, che da quasi due settimane hanno occupato lo stabilimento di Roncocesi per evitarne la chiusura e il trasferimento dei 35 addetti in provincia di Cremona. Dopo quello avvenuto lunedi’ scorso a Bologna dunque, anche il secondo appuntamento per spegnere la vertenza andato in scena oggi a Palazzo Allende, registra una fumata nera.

L’azienda ha infatti confermato l'”irrevocabile” chiusura della sede reggiana, ritenuta funzionale all’attuazione di una strategia di risparmio ed efficentamento dell’intero gruppo industriale. In risposta i lavoratori annunciano un'”escalation del conflitto” che, con le modalita’ che saranno decise nelle prossime ore in assemblea, potrebbe sconfinare oltre Reggio e interessare anche le altre sedi dell’azienda. Nel frattempo il presidio permanente della fabbrica andra’ avanti.

Anche alla luce dei dati economici illustrati oggi dall’azienda, che vedono per lo stabilimento di Roncocesi un fatturato di sette milioni nell’esercizio 2015 e un conto economico in utile, la chiusura e il trasferimento dei lavoratori vengono considerati dalla Fiom un “licenziamento mascherato”. Non e’ inoltre piaciuto ai lavoratori l’atteggiamento dell’azienda, intenzionata a intavolare nuove trattative solo a fronte di una ripresa della produzione.

“Ci hanno spiegato con dati economici alla mano le ragioni per cui vogliono trasferire, a cui noi abbiamo opposto le ragioni delle condizioni oggettive di vita dei lavoratori”, commenta Simone Vecchi, funzionario della Fiom di Reggio. Il riferimento e’ in questo caso alla proposta fatta dall’azienda lunedi’, quando e’ stato chiesto agli operai di valutare un trasferimento non piu’ in provincia di Pordenone, a 300 chilometri dal posto di lavoro, ma nella “piu’ vicina” Cremona.

Uno spiraglio che si e’ subito chiuso ieri quando la proposta e’ stata rigettata in assemblea. Nei giorni scorsi gli operai hanno ricevuto nella sede dell’azienda occupata la solidarieta’ del sindaco Luca Vecchi e perfino del segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Oggi, uguale vicinanza al presidio organizzato davanti alla sede della Provincia e’ stata espressa dal presidente della Regione Stefano Bonaccini – presente per un altro incontro istituzionale – e dal segretario del Pd Andrea Costa.

Per il Comune di Reggio era invece presente all’incontro con l’azienda il vice sindaco Matteo Sassi. Nessun altro confronto al tavolo e’ al momento calendarizzato sulla vertenza (Fonte Dire).