Grissin Bon, vittoria meritata: ma abbiamo giocato male

REGGIO EMILIA – Talento. Croce e delizia. Talento. Una volta ti affonda, molte volte ti salva. Spiegalo al “povero” Frank Vitucci che ieri è stato attaccato alla Grissin Bon tutta la partita, ha pregustato lo sgambetto, ma Stefano Gentile, l’arterio sclerosi dei suoi giocatori e un paio di chiamate scientifiche hanno vanificato lo sforzo.

Partiamo da un presupposto: la Grissin Bon ieri ha giocato una partita di una povertà tecnica importante. La annovero tra le peggiori che abbia visto quest’anno. Prevengo l’obiezione. E’ vero, Torino è sempre stata dietro nel punteggio. Ha raggiunto due volte il pari (37-37 e 39-39) ma non ha mai trovato la forza (per limiti suoi: leggi troppi tiri liberi sbagliati e leggi momenti di palla troppo ferma nelle mani di alcuni: con Kloof maggiore indiziato…) di mettere la freccia. Questo è un dato di fatto incontrovertibile. Ed io non sto qui a dire che Reggio Emilia non abbia meritato di vincere. Al contrario: ha meritato di farlo, ma ha, comunque, giocato male.

Se ragioniamo solo ed esclusivamente in ottica di risultato, va benissimo. Due punti in più in classifica. Il fortino di Via Guasco rimane inviolato. Sempre tanto ossigeno per respirare a pieno polmoni e far tacere sempre le cassandre, gli avvoltoi ed i brusii che si alzano costantemente attorno alla realtà reggiana. In un periodo di calendario fortemente congestionato, vincere giocando male è un toccasana, perché si fa sempre il solito ragionamento “se continuiamo a fare risultato quando giochiamo così, immaginatevi cosa accadrà quando il calendario sarà più libero, il tempo da spendere in palestra sarà maggiore e ci si dedicherà al miglioramento tecnico dei singoli e della squadra”. Si certo. Tutto giusto. Una pregunta: esattamente quando il calendario sarà più libero?

Questo ci porta, ovviamente, ad una valutazione più approfondita di quanto visto ieri.

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