Carpineti, “cane da caccia dilaniato da lupi”

8 ottobre 2015 | 10:31
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Carpineti, “cane da caccia dilaniato da lupi”

Lo scrive su Facebook Umberto Gianferrari che posta anche una foto: “Erano in tre o quattro e lo hanno aggredito durante una caccia al cinghiale”

CARPINETI (Reggio Emilia) – “Gli amici cacciatori mi comunicano che proprio stamani (ieri, ndr) a Carpineti un cane sarebbe stato sbranato dai lupi durante una battuta in braccata al cinghiale”. Lo scrive su Facebook Umberto Gianferrari che posta anche la foto del cane dilaniato dai morsi.

Continua Gianferrari nel suo racconto: “A quanto pare, il cane era dotato di collare GPS che permette al “canaio” ( colui che si occupa di addestrare e condurre i cani ) di individuare anche a chilometri di distanza, dove si trova il proprio ausiliare. Ciò è utilissimo, anche per non perdere i cani che a volte rincorrono per molti chilometri i cinghiali, una volta scovati. Sembra che il Canaio, avesse sul display del proprio apparato ricevente, il segnale di un cane che era fermo. Occorreva “indagare” e verificare se il cane avesse trovato la preda. Una volta giunto sul posto però, pare che il Canaio si sia trovato davanti ad almeno 3 o 4 lupi che si sarebbero poi allontanati, abbandonando la spoglia”.

Commenta Gianferrari: “La condotta di questo superpredatore (significa che può predare anche animali predatori) credo vada monitorata attentamente, poichè solo così si potranno prendere i provvedimenti del caso. Sottovalutare questi accadimenti infatti, potrebbe nuocere specialmente al lupo che, ritrovandosi circondato da un centinaio di cinghialai attorno ad una montagna, potrebbe tribolare ad uscirne vivo. Ciò ovviamente va stigmatizzato, al pari della condotta di chi, esasperato o solo spaventato, potrebbe decidere di disseminare certe zone, di bocconi avvelenati o polpette “ripiene” di oggetti mortali. Atteggiamento criminale che, potrebbe poi causare la morte di altri animali ( volpi, gatti, tassi o cani da tartufo per esempio ), non bersaglio della bischerata.