Acqua pubblica, la Regione lascia la scelta ai Comuni

27 ottobre 2015 | 19:42
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Acqua pubblica, la Regione lascia la scelta ai Comuni

I Dem si sono però sfilati su una risoluzione di Sel che chiedeva la ripubblicizzazione dell’acqua

REGGIO EMILIA – Non passa l’acqua pubblica, ma ora la palla passa ai singoli Comuni. L’Assemblea legislativa ha approvato questa sera una risoluzione presentata dal gruppo Pd che impegna la giunta a operare affinché “i potenziali ostacoli al processo di ripubblicizzazione del servizio idrico attraverso l’in house providing vengano rimossi, sia sul piano regolatorio che su quello normativo”.

La “scelta gestionale – si legge nel testo – spetta a chi rappresenta le comunita’ locali, a cui va garantita la piena autonomia nell’individuazione del modello piu’ confacente alle singole realta’”. Si chiede, inoltre, ad Atersir “di redarre uno studio sull’applicazione delle normative finanziarie sulle aziende pubbliche che gestiscono i servizi pubblici locali, approfondendo gli aspetti relativi all”efficacia e all’efficienza dei diversi modelli di gestione”.

Il testo Pd nasce da una piu’ decisa offensiva di Sel, che nei giorni scorsi aveva ”imbarcato” anche alcuni consiglieri Pd nella campagna per la ripubblicizzazione dell’acqua, in particolare a Reggio Emilia (ma il tema e’ sentitissimo anche a Rimini). Poi i dem si sono sfilati e oggi il documento e’ stato bocciato dall’aula.

“Inutile negare che nel dibattito in aula siano emerse tutte le differenze esistenti, anche e soprattutto tra Sel e Pd, su un tema cosi’ importante come la ripubblicizzazione del servizio idrico”, scrivono in una nota congiunta i due consiglieri vendoliani Igor Taruffi e Yuri Torri. “Crediamo pero’ che grazie al nostro lavoro e a quello del M5s, sia stato registrato un passo avanti nelle posizioni del Pd. Nel documento votato dall’assemblea infatti si impegna la giunta a sostenere i territori che decideranno per la ripubblicizzazione”.

“In sostanza – riassumono Torri e Taruffi – i territori che decideranno di procedere verso la ripubblicizzazione troveranno la Regione al loro fianco”. Sullo stesso tasto batte la consigliera Pd Silvia Prodi. “Da oggi la Regione sara’ al fianco dei territori nel percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico, contribuendo alla rimozione degli ostacoli normativi che oggi spaventano tanti amministratori anche nella provincia di Reggio Emilia”, esulta in una nota.

Sul fronte M5s invece il consigliere Gian Luca Sassi se la prende con i consiglieri dem che hanno ritirato la firma, Antonio Mumolo, Valentina Ravaioli e la stessa Prodi. “I consiglieri del Pd ritirando il loro sostegno alla risoluzione che impegnava la giunta sulla ripubblicizzazione dell’acqua a Reggio Emilia hanno tradito tutti i cittadini. Li hanno presi in giro a pochi metri dal traguardo con una giravolta degna di una ballerina di danza classica”, scrive in una nota Sassi.

“Si tratta – prosegue – di un gesto che era nell’aria da qualche giorno ma che resta di una gravita’ inaudita. Una decisione che evidenzia una totale mancanza di coraggio da parte del Pd, evidentemente intimidito dall’importanza che questo documento avrebbe rappresentato. Bloccare questo processo, lavarsene le mani non e’ che l’ennesimo regalo ad Iren e uno schiaffo sonoro dato ai cittadini che oggi a ragione si sentono presi in giro. Il documento che il Pd ha presentato in aula al posto dell’appoggio alla risoluzione che il M5s aveva sottoscritto e’ aria fritta”.

Sulla stessa linea il leghista Gabriele Delmonte: si sta assistendo “alla schizofrenia del Pd, reggiano ed emiliano-romagnolo, che dal 2013 in poi ha manifestato ripetuti capovolgimenti di posizione, e in sede di assemblea legislativa oggi ha visto il dietrofront di tre consiglieri, convinti a smentire se stessi attraverso un documento che si limita a lasciare ogni decisione ad altre sedi”.

Il segretario regionale Pd Paolo Calvano a questo proposito precisa: “I territori sono nella condizione di scegliere la migliore soluzione fra le tre possibili forme di gestione: affidamento a societa’ in house appositamente costituita o gia’ esistente nell’ambito di riferimento, affidamento mediante gara a doppio oggetto, affidamento mediante gara ad evidenza pubblica. In ogni caso va posta grande attenzione alla fattibilita” economico-finanziaria della soluzione adottata”.

Infine Tommaso Foti (Fdi) ha motivato la sua contrarieta’ ai due documenti, ricordando che “l’acqua e’ un bene di utilizzo privato”, mentre Piergiovanni Alleva (Altra Emilia-Romagna) si e’ astenuto sul testo del Pd, definito come “un insieme di incertezze e perplessita’, con cento sfumature di grigio” (Fonte Dire).