Via Settembrini, i residenti: “No alla guerra al dissuasore”

REGGIO EMILIACi sono idee contrastanti e c’è una amministrazione pubblica. C’è una storia fatta di lamentele e proteste e di ricerca di una soluzione attraverso strade differenti. Ci sono anche dati oggettivi precedenti l’attivazione del pilomat in via Settembrini: 700 auto nell’ora di punta, diversi incidenti gravi ed alcuni con conseguenze mortali, auto a 100 km/h su una strada in aperta campagna. C’è un traffico di attraversamento che viene da fuori comune e che per anni si é subito per il semplice fatto che Albinea non ha dato l’ok al prolungamento della tangenziale di Canali. Che invece Reggio ha realizzato con un investimento da svariati milioni. 

Bene tutto questo. La cosa che non possiamo tutti più tollerare è chi contro i cittadini, la pubblica amministrazione e i tribunali fa vandalismo e si pone sopra le regole della convivenza e della legge. Adesso davvero basta, qualsiasi differenza di opinione viene banalizzata e imbarbarita di fronte a gesti che danneggiano tutta la comunità.  E’ bene che tutti riflettano perche se non vale il confronto, se non valgono le regole di una società civile non restano che le “bande”. E le bande come in guerra sono fatte dai peggiori.

Si è discusso in ogni sede, si sono approntate misure differenti per ridurre il problema del traffico e si è pervenuti per successive esclusioni (volute dai contrari alle limitazioni) al pilomat; si sono perseguite le vie legali (legittime ma estreme) e si è perso: nonostante i Tar spesso non siano teneri con le pubbliche amministrazioni.  Adesso si debbono accettare i provvedimenti. Poi verrà il tempo dei bilanci, neppure tra molto, e credo che in quel momento si potrà riprendere un confronto tra tutti i cittadini e gli utilizzatori della strada.