Dimora D’Abramo, sacerdoti contro spartizione utili ai soci

24 agosto 2015 | 15:48
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Dimora D’Abramo, sacerdoti contro spartizione utili ai soci

Don Daniele Simonazzi e don Eugenio Morlini hanno votato contro il bilancio 2014. Perplessità anche da parte di don Giusepe Dossetti

REGGIO EMILIA – Due sacerdoti molto conosciuti come don Daniele Simonazzi e don Eugenio Morlini hanno votato contro il bilancio 2014 della Coop Dimora D’Abramo. Lo riporta il Resto del Carlino. I due prelati hanno contestato il fatto che i soci si siano spartiti 59mila euro degli utili dell’azienda e la qualità dei servizi offerti ai migranti. La Dimora d’Abramo, lo ricordiamo, è la coop che ha vinto il bando (come capofila di una associazione temporanea con Papa Giovanni XXIII, Ceis, Ovile, Madre Teresa di Calcutta) per la gestione dei profughi inviati a Reggio Emilia.

La Coop Dimora D’Abramo, fra l’altro, è finita nel mirino della Lega Nord, proprio in questi giorni, per la polemica sull’utilizzo di trenta profughi come lavapiatti e in cucina alla festa del Pd. Il segetario del partito, Andrea Costa, ha detto che la cosa avrebbe fatto risparmiare lo Stato dato che la coop avrebbe potuto detrarre le spese del pranzo e restituirle allo Stato. Il Carroccio,anche tramite un esposto in procura, ha chiesto conto della cosa e vuole le cifre.

La coop ha chiuso il 2014 con un bilancio molto positivo: il fatturato è passato da 2, 22 milioni a 3,51 milioni, l’utile di esercizio da 77mila a 170mila euro, in cassa ci sono 795mila euro. Il presidente della coop, Luigi Codeluppi, ha proposto un ristorno ai soci di 59.950 euro. La cosa, oltre che a don Morlini e don Simonazzi, non è piaciuta neanche a don Giuseppe Dossetti, che si sarebbe chiesto secondo quanto riporta il verbale citato dal Carlino: “Cosa ne facciamo di questi soldi? Se l’utile è dovuto all’attività con gli immigrati, in che modo ne ridistribuiamo anche a loro?».

Don Daniele Simonazzi ha fatto notare che “la Dimora è al servizio della povera gente”. E don Morlini ha presetato alcune lamentele verso l’organizzazione in generale e nello specifico di alcuni servizi: rispetto ai turni di lavoro, rispetto al tipo di accoglienza che la Dimora offre.

Don Dossetti alla fine ha votato favorevolmente al bilancio, ma ha posto la condizione di riconvocare i soci per capire come verranno utilizzati gli utili della cooperativa. Alla prova del voto la linea del presidente Codeluppi passa con un’ampia maggioranza, 24 favorevoli e 7 contrari: ma nel verbale dell’assemblea resta il voto contrario di don Morlini e don Simonazzi.