Seta, braccio di ferro Modena-Reggio: slitta nomina presidente

13 luglio 2015 | 18:56
Share0
Seta, braccio di ferro Modena-Reggio: slitta nomina presidente

I modenesi contestano ai reggiani uno stallo sugli investimenti di settore e un certo disequilibrio tra costi e ricavi, ma anche un riassetto societario di bacino locale ancora da sbrogliare. Il sindaco Muzzarelli: “Odorici resti fino a settembre”

REGGIO EMILIA – “Proponiamo che il presidente Pietro Odorici resti in carica fino a settembre”. Slitta il rinnovo della presidenza di Seta, l’azienda dei trasporti pubblici di Modena, Reggio e Piacenza. Modena deve esprimere il successore di Odorici, in sella consecutivamente negli ultimi due mandati, e per il ruolo se la giocano Claudio Gorrieri e Vanni Bulgarelli. Tutti (anche l’outsider Maurizio Malagoli) hanno presentato per tempo la propria candidatura in Comune: se Gorrieri sembra restare favorito, negli ultimi tempi anche un pezzo di Pd si sarebbe speso pro Bulgarelli, gia’ uomo di fiducia del sindaco-presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli in campagna elettorale.

Tuttavia, non e’ tanto il braccio di ferro interno ai dem modenesi a tenere banco, quanto quello tra i soci di Modena e Reggio. I primi infatti, al di la’ del tira e molla sui rincari dei titoli di viaggio, non da oggi contestano ai secondi uno stallo sugli investimenti di settore. Cosi’ come un certo disequilibrio tra costi e ricavi (i conti di Seta sono in ordine grazie soprattutto a noi, dicono di fatto da Modena) ma anche un riassetto societario di bacino locale ancora da sbrogliare. Sta di fatto che i reggiani gradirebbero procedere subito con la nomina del nuovo direttore del gruppo, ma i modenesi hanno dato l’altola’: prima riordinate le vostre ”grane”.

Se inizialmente era stata annunciata un’assemblea dei soci per il 14 luglio, cosi’, e’ andata in scena in scena gia’ oggi un’assemblea dei sindaci in Provincia a Modena nel corso della quale e’ stata discussa una bozza di accordo per la gestione futura con Reggio e Piacenza. Ma bisogna “lavorare per un’unica azienda emiliana in grado partecipare agli appalti del servizio nei bacini Modena-Reggio Emilia e Parma-Piacenza”, rilanciano i modenesi in prospettiva. Intanto, subito le urgenze. “Prima di nominare il nuovo presidente di Seta – manda a dire dopo l’assemblea di oggi Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia e sindaco di Modena – abbiamo ritenuto opportuno definire innanzitutto le linee strategiche e programmatiche sul servizio del futuro, come noi lo intendiamo, che ora proponiamo ai soci di Reggio Emilia e Piacenza”.

“Un contributo alla chiarezza – rimarca Muzzarelli – in vista delle sfide impegnative che ci attendono nei prossimi anni”. Le linee di indirizzo esaminate oggi “saranno proposte ai soci di Reggio Emilia e Piacenza al fine di arrivare a una condivisione su come gestire insieme, ed in modo sempre piu’ unitario ed integrato, il servizio nei prossimi anni. Nel frattempo, in attesa di completare il percorso di approvazione dell’accordo, proponiamo che il presidente Pietro Odorici resti in carica fino a settembre”, continua Muzzarelli.

Non a caso, dunque, nella bozza si prevede che gli enti territoriali si impegnano a “procedere all’adeguamento tariffario al fine di raggiungere l’obiettivo generale, previsto dalla legge, di coprire il 35% dei costi tramite gli introiti tariffari, con un percorso di condivisione comune”. Non solo: “Gli atti di rendicontazione devono essere organizzati per bacino”, al fine, incalzano i modenesi, di “rendere piu’ trasparenti i rapporti con le diverse realta’, con l’utenza e i soci”. In vista del rinnovo dei contratti integrativi aziendali, inoltre, i sindaci guidati da Muzzarelli chiedono “una progressiva unificazione delle condizioni economiche e normative del personale”, con il coinvolgimento dei sindacati, mentre “per quanto riguarda le aziende partecipate si prevedono processi di integrazione o cessazione”.

Ma inoltre secondo Modena, che non vuole perdere di vista i recenti disservizi, e’ piu’ che mai ora di “dotare Seta di un nuovo piano industriale che consenta, tra l’altro, una piu’ veloce ed efficace sostituzione del parco mezzi, processi di informatizzazione ed informazione all’utenza piu’ evoluti e avanzamenti sul piano della politica aziendale per la riqualificazione energetica” (Fonte Dire).