Picchia la compagna, i figli di lei e i carabinieri: arrestato

5 luglio 2015 | 11:54
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Picchia la compagna, i figli di lei e i carabinieri: arrestato

Violenza domestica: uomo di Fabbrico dà in escandescenze e mena tutti. Ci sono volute due pattuglie per fermarlo

FABBRICO (Reggio Emilia) – Ha picchiato la propria convivente e i due figli di lei, e quando i carabinieri sono intervenuti per mettere fine al selvaggio pestaggio, ha aggredito pure loro. E’ avvenuto a Fabbrico, dove un uomo ha dato in escandescenze ed è stato fermato solo grazie all’intervento di due pattuglie.

La vicenda è svenuta a Fabbrico nel tardo pomeriggio di venerdì, i militari della stazione di Novellara sono stati chiamati ad intervenire presso un’abitazione dove era in corso un litigio familiare. Dopo aver verificato che la donna e i suoi due figli erano stati picchiati dal convivente di 38 anni (ai ragazzi sono state refertate lesioni guaribili tra i 2 e i 5 giorni), i carabinieri hanno perlustrato il condominio dove erano successe le violenze per rintracciare l’uomo.
Già sulle scale i militari lo hanno incrociato: dopo aver dichiarato delle false generalità nel tentativo di sfuggire ai loro controlli ed essere fermato, ha iniziato una violenta colluttazione arrivando addirittura a sfondare con un calcio la porta d’ingresso dello stabile, nel tentativo di darsi alla fuga. Ha ferito anche i carabinieri.

Solo l’intervento dell’altra pattuglia, questa volta dalla stazione di Fabbrico ha permesso di immobilizzare l’esaltato poi condotto in caserma dove è stato dichiarato in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Adesso si trova recluso alla “Pulce”, la Casa Circondariale di Reggio, ed è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del processo per direttissima.

Lunedì l’uomo,  al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, è rimesso in libertà dal gip Giovanni Ghini con il solo divieto di dimora a Fabbrico. Non potrà avvicinarsi alla famiglia. Era difeso dall’avvocato Tommaso Lombardini.