Acqua pubblica, la Cgil: “Proposta per fare chiarezza”

25 luglio 2015 | 10:42
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Acqua pubblica, la Cgil: “Proposta per fare chiarezza”

Si incarichi un soggetto terzo e indipendente, qualificato ed autorevole nel campo dei bilanci degli enti locali, perché faccia una relazione esaustiva e definitiva sui possibili riflessi della legge di stabilità se si proedesse alla ri-pubblicizzazione del servizio idrico attraverso una società in house”

REGGIO EMILIANegli ultimi giorni, dopo che alcuni sindaci reggiani, tra cui in particolare il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, hanno sollevato forti perplessità sulla sostenibilità economica della ri-pubblicizzazione dei servizio idrico integrato provinciale in forma di società “in house” totalmente posseduta dai comuni, ed in particolare sulla compatibilità di tale scelta con le norme nazionali in materia di aziende partecipate dagli enti locali, il percorso di attuazione del risultato referendario che aveva visto protagonista la nostra provincia sembra oggi visto con preoccupazione da molti di quegli stessi consigli comunali che sino ad ora si erano espressi favorevolmente sul progetto.

La Cgil di Reggio Emilia, che ha partecipato attivamente in questi anni ai lavori del Forum, verificandone continuamente le risultanze con l’aiuto di esperti nelle varie materie coinvolte, ritiene che le preoccupazioni che emergono oggi siano immotivate, quindi che non vi siano ragioni per abbandonare o ridimensionare quel progetto, ambizioso ma realistico.

E’ vero che il governo nazionale spinge verso la privatizzazione delle aziende partecipate dagli enti locali, e che gli interventi legislativi in materia, da ultimo il “famigerato” comma 609 della legge di stabilità 2015, in mancanza di decreti attuativi, stanno producendo una notevole confusione in materia di obblighi degli enti controllanti, quindi capiamo benissimo la prudenza di un sindaco nell’andare ad impegnare per molti anni il proprio comune in una operazione che gli dicono essere portatrice di vincoli molto pesanti, ma dopo le nostre verifiche riteniamo che tali norme non si applichino al caso di Reggio Emilia.

Per questo motivo, per non rinunciare affrettatamente a raggiungere un obiettivo così importante, ed anche per sottrarci dal terreno della mera polemica o della dialettica politica tra maggioranze e opposizioni, proponiamo ai sindaci reggiani, ed in particolare al Comune di Reggio Emilia, attraverso il consiglio locale di Atersir, di incaricare un soggetto terzo e quindi indipendente, qualificato ed autorevole nel campo dei bilanci degli enti locali, affiché consegni alla comunità dei cittadini ed ai suoi rappresentanti nei consigli comunali una relazione esaustiva e definitiva sui possibili riflessi della normativa, qualora si procedesse alla ri-pubblicizzazione del servizio idrico attraverso una società  “in house”.

Se risulterà che la interpretazione “prudenziale” proposta dal sindaco Vecchi è quella giusta, ci mettiamo tutti il cuore in pace e cominciamo a lavorare a quel “piano B” finora soltanto evocato che dovrebbe assicurare al territorio reggiano un maggior potere di indirizzo sulle politiche dell’operatore che si aggiudicherà per i prossimi 25 anni la gestione del servizio. Ma se invece risultasse che abbiamo ragione noi, cioè che la ri-pubblicizzazione si può fare nei termini presentati dalla relazione finale del Forum senza rischi particolari per i comuni che non siano quelli di vigilare per una corretta gestione del nuovo soggetto, allora non resta che dare attuazione a quanto deciso.