“Fcr, Vecchi si oppose a smantellamento: scelta da confermare”

25 giugno 2015 | 10:31
Share0
“Fcr, Vecchi si oppose a smantellamento: scelta da confermare”

Matteo Olivieri, ex consigliere comunale del M5S: “Il sindaco respinga quelle pressioni romane che forzano Reggio Emilia a privatizzare, come abbiamo peraltro visto nella vicenda dell’acqua pubblica”

REGGIO EMILIA – “Leggendo della recente polemica innescata dalla nomina dell’ex consigliera Rabitti a presidente delle Farmacie Comunali, scelta chiaramente illegittima ad una lettura senza interpretazioni della legge Severino, mi è venuto un sussulto nel sentire che la nuova presidente sarebbe funzionale ad uno smantellamento di Fcr, sotto forma di una riproposizione del vecchio schema “azioni Iren più partner industriale” con cui Delrio e Spadoni cercarono di mandare alle ortiche questo prezioso bene della nostra città.

Lungi da me difendere una giunta in profonda crisi di idee ed identità, da testimone diretto di quegli storici passaggi mi sento in dovere di fare chiarezza. Il governo cittadino di Antonella Spaggiari fece una scelta felicissima nel mantenere e rafforzare la proprietà delle farmacie comunali, dotandola di un’attività di magazzino molto redditizia, confermandone la natura totalmente pubblica e destinando gli utili a sostenere le attività socio assistenziali del Comune.

Per farla breve, Fcr investe in welfare per anziani, giovani, portatori di disabilità milioni di euro ogni anno, denari che altrimenti andrebbero in tasse, lasciando quindi sul territorio un immenso patrimonio e aiutando fortemente le casse del Comune. Negli anni tra il 2010 e il 2013 ci fu un tentativo di Delrio e Spadoni di far indebitare per 10 milioni di euro Fcr, con acquisto di azioni Iren detenute dal Comune e contestuale privatizzazione del magazzino. Luca Vecchi, che da quasi 10 anni sosteneva a spada tratta ogni scelta di Delrio da capogruppo del PD, dalla cementificazione selvaggia alla disastrosa avventura di Iren, ebbe il primo ed unico moto d’orgoglio sulle farmacie comunali, opponendosi duramente e fermamente a quella mossa dell’oggi ministro assieme alla minoranza.

Un merito che è storia ed è agli atti del consiglio comunale. Il tempo gli ha dato ragione: reinternalizzando in Comune alcuni servizi sono stati salvati sia i conti di Fcr che quelli del welfare reggiano. L’allora presidente delle Farmacie, Franco Colosimo, sosteneva pericoli imminenti di privatizzazione forzata derivanti dalle scelte del governo nazionale, pericoli che ad oggi non si sono ancora concretizzati. Per quanto impegnato a barcamenarsi tra chi lo aveva nominato, cioè Delrio, e la dura opposizione di Vecchi, Colosimo non fece mai barricate pubbliche. Pertanto se Norberto Vaccari dice che Colosimo era un duro mentre la Rabitti è più malleabile siamo di fronte a 2 possibilità.

La prima è che ciò sia vero, con un clamoroso dietrofront di Luca Vecchi, che così seppellirebbe ciò che di memorabile ha fino ad oggi lasciato sulla scena politica, sotto quelle pressioni romane che forzano Reggio Emilia a privatizzare, come abbiamo peraltro visto nella vicenda dell’acqua pubblica. Vaccari avrebbe così lanciato un allarme pesante e bisognerà rialzare le barricate che qualche anno fa furono vincenti.

La seconda possibilità è che sia tutta una bufala e che Vecchi non si sogni nemmeno lontanamente di privatizzare Fcr. In questo caso ricordo che un’opposizione efficace non fa polemiche da salotto con té caldo e pasticcini, ma affronta i temi forte della propria competenza. In entrambi i casi bisogna tenere gli occhi ben aperti, perché dal destino di Fcr dipende una grossa fetta delle casse comunali e del sistema di welfare della nostra città.