“Ciao Annamaria, ora sei immersa nell’eternità”

9 giugno 2015 | 15:05
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“Ciao Annamaria, ora sei immersa nell’eternità”

Il ricordo di Chiara Piacentini: “Hai attraversato come un vortice la nostra città con la tua generosità, le tue idee, la tua intelligenza, la tua cultura”

REGGIO EMILIARiceviamo e volentieri pubblichiamo un ricordo di Chiara Piacentini di Annamaria Ternelli, la vedova del pittore Marco Gerra, recentemente scomparsa.

“Hai attraversato come un vortice la nostra città con la tua generosità, le tue idee, la tua intelligenza, la tua cultura, il tuo lunghissimo passato. Molto ti interessava, molto avevi studiato, musica e medicina, letteratura e arte: con le tue letture ed esperienze contagiavi chi ti stava accanto.

Affascinata dalla bellezza, che fosse un quadro o un pensiero, un paesaggio o un sorriso, hai voluto diffonderla nella città che hai amato, alla quale dicevi di voler “restituire” il molto che ti ha dato. “Sembri uscita da una cueva di Granada”, mi dicevi davanti a quel caffettino, e ci sono poi andata a Granada… e in Iran, in Cina, in Iraq, attraverso le tue diapositive, in quelle lunghissime serate di proiezioni che iniziavano dall’illustrazione delle placche tettoniche fino all’ultima dinastia.

Spesso riportavo ai miei figli le tue frasi fulminanti. Quando ti è stato consegnato il primo premio per la filantropia, quale “Donatore dell’anno”, hai fatto un discorso nel quale intimavi: “Non arredate soltanto le vostre case o i vostri corpi, ma i vostri cervelli”, suscitando sorpresa e ovazioni.

Hai donato tanto ed hai ricevuto tanto: tuo marito Marco che ti ha regalato amore e libertà, gli artisti che hanno frequentato la casa/studio, con i quali hai condiviso la passione per la cultura, i tantissimi amici che fino a ieri ti hanno coinvolto in cene e concerti, eventi e serate, davanti a un buon piatto e discorsi infiniti… e le tue amiche, come figlie, che ti hanno sostenuto e accudito anche in quest’ultimo difficile periodo.
In un’intervista, riguardo alle tue numerosissime donazioni, hai voluto semplificare: “Tutto è transeunte, a un certo punto ci si immerge nell’eternità”. E’ così”.

Ciao Annamaria, ci volevamo bene.