Acqua pubblica, l’appello degli intellettuali

7 giugno 2015 | 18:24
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Acqua pubblica, l’appello degli intellettuali

Tra i firmatari, il presidente dell’Arci regionale Federico Amico, lo scrittore Giuseppe Caliceti, l’attore Auro Franzoni, i musicisti Fabrizio Tavernelli e Gigi Cavalli Cocchi, il regista Alessandro Scillitani, il direttore di Istoreco Nando Rinaldi, il cooperatore Mauro Ponzi, il professore e musicologo Alessandro Roccatagliati, la responsabile del Multiplo di Cavriago Letizia Valli e il professore ed economista Emiro Endrighi

REGGIO EMILIASono oltre 100 gli artisti, operatori della cultura e professionisti reggiani che hanno sottoscritto un appello ai sindaci della provincia di Reggio Emilia a favore della gestione del servizio idrico integrato da parte di un soggetto interamente pubblico. Tra i firmatari, il presidente dell’Arci regionale Federico Amico, lo scrittore Giuseppe Caliceti, l’attore Auro Franzoni, i musicisti Fabrizio Tavernelli e Gigi Cavalli Cocchi, il regista Alessandro Scillitani, il direttore di Istoreco Nando Rinaldi, il cooperatore Mauro Ponzi, il professore e musicologo Alessandro Roccatagliati, la responsabile del Multiplo di Cavriago Letizia Valli e il professore ed economista Emiro Endrighi.

“È il momento di scegliere la strada che per i prossimi 25 anni legherà le acque della nostra terra a un gestore, pubblico o privato. È il momento di ribadire con forza ciò per cui gli amministratori si sono impegnati nelle campagne elettorali e che tutti abbiamo sperato in questi anni. Vogliamo che l’acqua nella provincia di Reggio Emilia sia gestita da un soggetto interamente pubblico, controllato dalle nostre amministrazioni locali.

Dal referendum di giugno 2011 a oggi nelle assemblee istituzionali e politiche i sindaci della nostra provincia hanno sempre confermato l’intenzione di tornare alla gestione pubblica dell’acqua. Gli studi commissionati a tal fine hanno evidenziato la sostenibilità economica del progetto. L’investimento necessario di 120 milioni di euro è sostenibile sia per il tipo di mercato regolato, che porta tariffe garantite nel tempo, sia per le condizioni favorevoli di accesso al credito che il sistema finanziario garantisce in questo momento.

La passata gestione pubblica lungimirante e solidale, attuata con AGAC tra il 1974 e il 2005, ha portato al nostro territorio un sistema idrico integrato di qualità, dalle zone montane e rurali fino ai centri più popolosi, monitorato da tecnici competenti ed esperti del territorio in cui operano. Un sistema che garantisce poche perdite e un alto controllo della nostra acqua. È ora di riprendere quel glorioso percorso, prima che una gara venticinquennale consegni per sempre il più importante di tutti i servizi in mano a privati che seguono logiche di profitto e non di difesa del bene comune.

In questi anni abbiamo constatato l’inefficienza e la scarsa tutela dei cittadini portate da una gestione mista pubblico-privata di un servizio essenziale come quello del sistema idrico. La maggioranza di azionariato pubblico, garantita dai patti parasociali fra Comuni solo fino al 2016, non ha assicurato il controllo della direzione aziendale e l’effettiva realizzazione degli interventi manutentivi sulle reti, ha portato ad aumenti tariffari considerevoli e alla riduzione della trasparenza sui conti – fra cui gli utili derivati dall’acqua dei reggiani – e ha complessivamente allontanato le logiche gestionali dalle esigenze della cittadinanza.

I sostenitori della gara hanno il dovere di rispondere ad alcune domande: se la concessione dura 25 anni, chi tutela i comuni dal fatto che l’affidatario possa fondersi (come è avvenuto con A2A, ACEA, HERA) o venga acquisito da un’azienda ancora più grande, in cui la componente pubblica diventi minoritaria e sempre più irrilevante? Come si
spiega che negli ultimi anni un concessionario pubblico-privato come IREN – quindi teoricamente più capace di attrarre capitale – abbia realizzato fra il 30% e il 50% in meno degli investimenti pianificati? Chi ci assicura che con le tariffe regolate e garantite dell’acqua IREN non vada a coprire costi dei propri settori a libero mercato come energia e gas?

La politica della nostra terra in passato è stata capace di scelte importanti, coraggiose, lungimiranti, di alto valore sociale, che ci hanno permesso di essere un territorio modello di buona amministrazione per l’intero paese. Scelte pragmatiche, ragionate e solide. Questa è l’occasione che abbiamo per confermare la nostra storia e riportare in mani pubbliche l’acqua, il bene più prezioso. Diamo un futuro migliore ai nostri figli, che saranno già adulti quando la scelta che oggi compiamo mostrerà i suoi benefici per la comunità.

Cittadini per l’acqua pubblica

1.    Federico Amico (presidente ARCI Emilia Romagna)
2.    Cristian Barbieri (impiegato)
3.    Paolo Bardelli (giornalista e musicista)
4.    Giorgia Baricchi
5.    Luciano Barilli
6.    Lilli Bedogni (operatrice sanitaria)
7.    Lorenzo Belardinelli (circolo ARCI Pontenovo)
8.    Annarosa Bellelli (pensionata)
9.    Elisa Bellesia (storica dell’arte)
10.    Cinzia Beneventi
11.    Alessandro Bonazzi (insegnante)
12.    Stefano Braidi (software engineering)
13.    Fausto Branchetti (operatore dei servizi culturali)
14.    William Branchetti (partigiano)
15.    Michela Bricoli (operatore dei servizi culturali)
16.    Giuseppe Caliceti (docente e scrittore)
17.    Luciano Canedoli (tecnico reti)
18.    Maria Rosa Cantarelli (presidente associazione)
19.    Roberta Casarini (architetto)
20.    Lorella Catellani (ristoratrice)
21.    Francesco Cattini
22.    Gigi Cavalli Cocchi (musicista)
23.    Arcangelo “Kaba” Cavazzuti (musicista)
24.    Catia Chierici (politologa, europeista)
25.    Mimma Cominci (CNA agenti commercio)
26.    Fausto Comunale (musicista)
27.    Stefano Corrias (imprenditore e tecnico del suono)
28.    Luca Criscuoli (attore teatrale)
29.    Corrado Cristina (tecnico del suono)
30.    Nadia Curti (insegnante)
31.    Claudio Dall’Aglio (traduttore)
32.    Franco Danese (operatore e RSU sanità)
33.    Davide Davoli (artigiano)
34.    Susi Davoli (bibliotecaria I Teatri)
35.    Tieste Davoli (Emergency Reggio Emilia)
36.    Silvia Di Santo
37.    Emiro Endrighi (professore UniMoRe)
38.    Andrea Eroli (pensionato)
39.    Linda Eroli (operatrice teatrale)
40.    Roberto Fabbi (Fondazione I Teatri)
41.    Luca Fabbris (imprenditore)
42.    Gabriele Fantuzzi (designer)
43.    Roberta Ferrari (operatrice culturale)
44.    Alessandro Ferri (bancario)
45.    Annarita Ferri (bibliotecaria)
46.    Ordene Fornaciari (tecnico)
47.    Auro Franzoni (attore, operatore teatrale)
48.    Stefania Friggeri (insegnante)
49.    Alessandro Gandino (operatore comunicazione e culturale)
50.    Laurent Gerbert (regista)
51.    Angela Giandomenico
52.    Franco Giaroli (imprenditore)
53.    Fiorella Gobbi
54.    Enzo Grappi (economista)
55.    Marco Grassi (web designer)
56.    Claudia Guerrieri (commerciante)
57.    Fabio Guglielmi (cooperatore)
58.    Simona Guidetti (operatrice alimentazione)
59.    Senat Halilaj (studente universitario)
60.    Paolo Immovilli (cooperatore)
61.    Mila Lusetti (consigliere comunale Bagnolo)
62.    Elena Maccaferri (pedagogista)
63.    Gina Maioli (presidente associazione)
64.    Stefano Mantovi (insegnante)
65.    Carmen Marini (insegnante, associazione Non da sola)
66.    Stefano Masia
67.    Stefano Melandri (insegnante)
68.    Alessandro Menozzi (bancario)
69.    Renata Menozzi (impiegata)
70.    Alfredo Migliari (tecnico)
71.    Jorgo Mishto
72.    Tiziana Monari (operatrice teatrale)
73.    Fabrizio Montanari (technology research manager)
74.    Franco Montanari (presidente Premio Augusto Daolio)
75.    Marco Montanari (fotografo)
76.    Clelia Mori (insegnante, pittrice)
77.    Stefano Morselli (giornalista)
78.    Fabrizio Oranci (pensionato)
79.    Paola Orlandini
80.    Cristian Paglia (impiegato)
81.    Giorgio Paterlini (artigiano orafo)
82.    Evandro Pecchini (Polisportiva Zelig)
83.    Elisa Pederzini (insegnante)
84.    Bernardo Pieri (storico del diritto, critico musicale)
85.    Veronica Piovesan (marketing e comunicazione)
86.    Katia Pizzetti (giornalista)
87.    Mauro Ponzi (cooperazione sociale)
88.    Nando Rinaldi (presidente Istoreco)
89.    Gianfranco Riccò (amministratore, sindacalista)
90.    Nadia Riccò (responsabile ONG)
91.    Rinaldi Andrea (architetto, professore UniFE)
92.    Rinaldi Nando (direttore Istoreco)
93.    Gary Rivi (avvocato)
94.    Mara Rivi (impiegata)
95.    Michele Rivieri
96.    Alessandro Roccatagliati (musicologo, professore UniFe)
97.    Luca Roccatagliati (musicista)
98.    Alessandro Scillitani (filmmaker)
99.    Giorgio Soncini (cooperatore)
100.    Ambra Stefani
101.    Fabrizio Tavernelli (musicista)
102.    Orazio Tedeschi (funzionario pubblica amministrazione)
103.    Roberto Tedeschi (CTS Reggio Emilia)
104.    Letizia Valli (responsabile Multiplo Cavriago)
105.    Lorena Zigarini (uffici export)
106.    Daniela Zobbi (commerciante)
107.    Elena Zurli (dottoranda studi internazionali)