Lavoro festivo, i sindacati: sciopero il 2 giugno

28 maggio 2015 | 17:16
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Lavoro festivo, i sindacati: sciopero il 2 giugno

Cgil, Cisl e Uil invitano i cittadini a “passare le festivita’ in famiglia, all’aperto o promuovendo la cultura, anziche’ all’interno di un centro commerciale”

REGGIO EMILIA – “Passare le festivita’ in famiglia, all’aperto o promuovendo la cultura, anziche’ all’interno di un centro commerciale”. E’ l’appello che i sindacati di categoria del commercio di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia rivolgono oggi ai cittadini, annunciando gli scioperi previsti per le prossime festivita’ del 2 giugno e del 15 agosto.

“Se voi farete questa scelta, restituirete la scelta anche a noi”, aggiungono le tre organizzazioni. I sindacati giudicano inoltre positivamente la mozione approvata dal Consiglio comunale di Reggio Emilia volta a riportare l’attenzione su una modifica legislativa necessaria a riportare in capo alle amministrazioni locali il controllo sul delicato tema delle aperture festive degli esercizi commerciali.

Il documento e’ arrivato dopo che in occasione del 25 aprile, la proposta di intesa sulle aperture lanciata dallo stesso Comune agli operatori commerciali non e’ stata accettata da alcune catene della Gdo. Cgil, Cisl e Uil, riportano l’attenzione sul tema, evidenziando che “ad oggi permane purtroppo un regime di totale deregolamentazione che nulla ha a che vedere con le reali necessita’ del territorio, non serve alle imprese ad incrementare i propri fatturati, non serve a creare nuova occupazione e penalizza le piccole e medie imprese rispetto alla grande distribuzione”.

Per questo, in continuita’ con le iniziative messe in campo dopo il varo da parte del governo Monti della cosiddetta liberalizzazione degli orari festivi contenuta nel decreto “Salva Italia, le tre sigle ribadiscono l’intenzione di proseguire nell’azione di contrasto a tale deregolamentazione proclamando appunto lo sciopero del lavoro festivo per l’intero turno di lavoro nelle giornate del 2 giugno e del 15 agosto (fonte Dire).